Un percorso che si potrebbe definire storico perché “compreso” tra le due guerre mondiali del secolo scorso, con le loro lotte e i loro morti; tra l’eccidio di Pedescala del 1945 e il Forte Corbin, fortezza italiana tipica di alta montagna nella Grande Guerra.
Si parte da Pedescala, un paesino a 324 m. situato tra la Valle dell’Assa e le acque del torrente Astico. Conduce al cimitero un viale alberato per ricordare e onorare i 64 morti dell’eccidio nazifascista di fine Aprile 1945. Ogni tiglio reca una targa con il nome di una vittima di quella strage.
Proprio prima del cimitero, parte sulla destra il percorso che, oltrepassando la Val d’Assa, si scosta da Pedescala e porterà al Forte Corbin, il punto di arrivo. Il sentiero incrocia subito la strada dei cavatori dove si aprono due enormi discariche che hanno sfregiato il pendio e che si dovranno – ahimé – attraversare. Superato il Vallone di Cantìlia, da un lato ricompare Pedescala ed in basso appare Barcarola lambita dall’Astico. Dopo un altro avallamento e ripidi tornanti, si giunge ai “piani”, una radura oggi incolta, ma che una volta i locali raggiungevano regolarmente per il pascolo delle mucche; vi si trovano addirittura ruderi di un ex “cason”. Da qui si gode della vista su Tonezza, lo Spitz e la vecchia strada del Costo, via di collegamento in disuso tra Barcarola e Tonezza.
Il sentiero arriva alla dorsale che scende da Punta Corbin e a circa 750 m. di quota inizia una serie di tornanti che fiancheggia la destra della Val dell’Orco fino ai roccioni del Corbin. Questo tratto è ripido ed impegnativo, ma marcato, nonostante il crollo di molti muri a secco. Per un po’ si rimane sul versante opposto della valle ed il tracciato si offre vario. Tra tornanti immersi in un bosco di faggi e pareti rocciose, si arriva all’aperto, proprio a destra del Forte Corbin (quota 1.090 m, ore 2.15 dalla partenza), laddove termina la strada Treschè Conca – Forte Corbin.
La visita del forte è vivamente consigliata. Trasformato in un museo storico privato è un esempio di alta ingegneria militare del tempo. La costruzione iniziò nel 1906 per la sua posizione strategica che permetteva il controllo italiano sulla Valle dell’Astico e sugli altipiani di Tonezza e Luserna a difesa dal nemico austriaco. Una curiosità interessante riguarda i cannoni di medio calibro, che essendo carenti, furono sostituiti da tronchi d’albero che simulavano i cannoni per ingannare il nemico. Il forte fu occupato dall’esercito austroungarico nel 1916 per alcuni mesi, finché si spostò verso la Val d’Assa.
Per il ritorno, un’alternativa alla discesa ripercorrendo la via della salita può essere un anello che passa per Val di Sillà.
di Manuela Bonifaci
Fonti: Sui sentieri della Val d’Astico di Liverio Carollo Sentieri Val d’Astico e Altopiani Trentini- Sezione VIcentine C.A.I. -
Foto di Edel da girovagandoinmontagna.com - Gianni Mistron - Tabaccomap.it
La descrizione del sentiero è indicativa, lo scopo è di invogliare l'escursionista a percorrerlo. Consigliamo, per evitare di imbattersi in errori, di farsi accompagnare da persone del posto o da apposita guida. |